Casa Madre - Figlie di Betlem

Virginia Besozzi

Virginia Besozzi (1829-1888), nata in una nobile famiglia lombarda, sin da giovane vive la sua vita come un’unione amorosa con Dio, caratterizzata da senso ascetico che apre alla dedizione mistica. È molto attenta alla sua interiorità, nutrendola con la preghiera, la meditazione, il raccoglimento, la frequenza ai sacramenti e alla dottrina cristiana, le letture spirituali.

Nel 1864 avviene una svolta nella sua vita: va a vivere in quella che sarà chiamata “Casa San Giuseppe” nella quale può accogliere delle bimbe orfane di madre. Successivamente, su indicazione dei superiori, inizia a occuparsi delle ragazze tolte dalla strada e dopo poco tempo è necessario costruire una nuova casa e farsi aiutare da collaboratrici. La prima è Annetta Giudici (1829-1898), che l’accompagnerà anche nei momenti più difficili.

A Virginia è chiesto di ritirarsi dalla conduzione della “Casa di San Giuseppe” e inizia una nuova fase della sua vita: va a vivere in un piccolo alloggio con Annetta, in una situazione di estrema povertà, e poco alla volta a loro si uniscono altre giovani. Nel 1871 si costituisce la comunità religiosa, a cui verrà dato il nome di “Casa di Betlem” e che ha i suoi pilastri nella carità reciproca tra le sorelle, nell’educazione delle fanciulle, nell’assistenza ai poveri. A poco a poco la comunità crescerà, grazie anche alle donazioni di coloro che ammiravano la dedizione e la forza delle sorelle.

Storia della congregazione e della fondatrice

Virginia Besozzi e le Figlie di Betlem

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